I RISCHI PER LE FILIERE ALIMENTARI E QUELLE LEGATE ALLA MECCANICA «MA NE USCIREMO»

I RISCHI PER LE FILIERE ALIMENTARI E QUELLE LEGATE ALLA MECCANICA «MA NE USCIREMO»

Vincenzo Cerciello (Nordmeccanica), vicepresidente di Confapi, accende un riflettore su Piacenza. Preoccupazioni? Sì, ma anche la convinzione positiva «che gli italiani ne hanno affrontate tante e usciremo anche da qui».

Cerciello, timori all’orizzonte?

«Si sta creando un nuovo equilibrio macro economico. Le preoccupazioni non riguardano solo gli Usa. Tutto è più complesso. E le nostre aziende che devono esportare su quel mercato e le nostre filiere potranno risentirne, sia quelle alimentari che della metalmeccanica».

E gli impianti industriali?

« Nel nostro caso, come per tutte le macchine industriali in Ue, i dazi sono al quindici per cento. Prima non c’erano, si partiva da zero. Si può creare un problema per le esportazioni in Usa. Come Nordmeccanica facciamo impianti industriali nel settore delle filiere alimentari e quelle che fanno export in Usa si stanno fermando, molte nazioni si proteggono guardano ad altri mercati di sbocco».

Ma non sono processi pronti-via.

«Noi lavoriamo per esempio molto con Messico e Canada. In Messico l’applicazione dei dazi è spostata ancora di 90 giorni. La cosa più grave in questo momento è l’incertezza, nessuno sa come si svilupperà la situazione nei prossimi mesi, la politica dei dazi non era mai stata applicata in modo così importante dagli Usa e da nessuna nazione Ue, a parte per alcuni prodotti strategici , tutto questo sta creando un nuovo equilibrio macro economico, nessuno sa dove si atterrerà, questo frena chi deve fare investimenti sull’acquisto di macchine. Il mercato europeo è molto stabile e forte, basta guardare la Borsa, molte aziendevanno bene, vediamo cosa succederà dal 7 agosto, quando i dazi saranno in vigore. Negli Usa il quadro non è eccezionale: la Federal Reserve non ha ancora abbassato i tassi e conferma il clima di incertezza, i dati su lavoro non sono così positivi e a giugno l’inflazione è aumentata».

Per tutti un salto nel buio?

«Sì, un salto nel buio che blocca gli investimenti a livello globale, impatta sulle filiere, crea dubbi se il mercato americano continuerà a comprare. E’ tutta la catena che si ferma. Si sta riscrivendo di Wto, i trattati dell’organizzazione mondiale del commercio».

Arriveranno meno ordini?

« Le preoccupazioni ci sono, ogni merce è sottoposta a dazi diversi, Confapi sarà vicina agli associati. Sono molte le nubi, una politica del genere non è mai stata fatta e non c’è alcuna esperienza pratica sui possibili effetti negativi. In questo momento l’associazione è una guida per portare avanti le esigenze di tutti i nostri associati, per i più colpiti si può ragionare su altri mercati, ma non è semplice, andranno in protezione. Dobbiamo essere uniti, associazioni e governo lavorino gomito a gomito per cercare le soluzioni».