Cantù: «Assistiamo le imprese mettendole in condizione di agire, di interpretare le norme e costruire progetti sostenibili»
Sul Piano Transizione 5.0, è l’approccio a fare la differenza. Quello di Confapi Industria Piacenza mira a essere tecnico e operativo. A quasi un anno dall’attivazione del servizio, l’associazione ha infatti confermato il proprio impegno nel supportare le imprese del territorio nell’accesso al Piano Transizione 5.0, una misura di politica industriale nazionale pensata per incentivare interventi in innovazione, efficienza e competitività: il servizio, attivo da mesi, ha già permesso a diverse aziende di orientarsi tra normative complesse e progettualità concrete, grazie a un accompagnamento operativo continuativo.
Il Piano, introdotto con il Decreto Legge 19/2024 e finanziato attraverso il programma europeo RePowerEU, rappresenta una leva per sostenere gli investimenti delle imprese.
Gli incentivi, erogati sotto forma di credito d’imposta e calcolati con percentuale variabile in base al progetto, possono riguardare investimenti in macchinari 4.0, impianti per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, software e formazione del personale.
Come si diceva, l’elemento distintivo del servizio offerto è l’approccio tecnico e operativo: si parte dall’analisi energetica dell’impresa per costruire un piano mirato e sostenibile, superando la difficoltà di dimostrare il risparmio energetico necessario per ottenere il bonus.
Diverse imprese del territorio hanno già usufruito di incontri personalizzati, valutazioni ingegneristiche e assistenza alla progettazione, evitando perdite di tempo e risorse su interventi non ammissibili: la consulenza preventiva resta il tratto distintivo di un modello operativo pensato su misura per le esigenze concrete del mondo produttivo.
«Le piccole e medie imprese sono spesso tagliate fuori da questi strumenti per un problema di accesso alle competenze – spiega Giacomo Cantù, referente dello Sportello energia e del servizio transizione 5.0 di Confapi Industria Piacenza – il nostro obiettivo è metterle in condizione di agire, fornendo strumenti pratici per interpretare le norme e costruire progetti sostenibili». Sul fronte delle tempistiche, il Piano prevede scadenze precise: gli acquisti agevolati devono avvenire entro il 31 dicembre 2025 ed entro la stessa data per gli impianti 4.0 è necessario completare
Giacomo Cantù, referente dello Sportello energia e del Servizio transizione 5.0
anche l’interconnessione.
Per gli impianti fotovoltaici “trainati”, è invece prevista una deroga: l’interconnessione potrà avvenire successivamente, a patto che sia concluso prima dell’invio della comunicazione finale, che dovrà essere presentato entro il 28 febbraio 2026 attraverso la piattaforma del GSE, allegando tutta la documentazione tecnica richiesta, tra cui la perizia asseverata e la certificazione ex post.
Nonostante l’importanza della misura, oltre la metà delle imprese italiane si dichiara ancora incerta o poco interessata al Piano (secondo un sondaggio nazionale condotto da Confapi nei primi mesi del 2025) per le principali difficoltà operative e la mancanza di chiarimenti su aspetti applicativi: in questo contesto il ruolo delle associazioni si conferma decisivo.
«Il servizio è attivo. Le risorse sono disponibili. Il tempo stringe – conclude Cantù – in un contesto in cui l’innovazione e l’efficienza non sono più una scelta ma una condizione per restare competitivi, Confapi Industria Piacenza invita le imprese a cogliere l’opportunità, con il supporto di uno sportello specializzato già pienamente operativo. Il nostro obiettivo è dare alle imprese non solo un’informazione, ma un supporto strutturato, concreto e continuativo, per rendere realmente accessibili strumenti pensati per la transizione e la competitività».