RIVOLUZIONE SOSTENIBILITÀ «ENTRI NEL DNA DELLE AZIENDE»

RIVOLUZIONE SOSTENIBILITÀ «ENTRI NEL DNA DELLE AZIENDE»

Tematiche ESG sempre più importanti, anche per le piccole e medie imprese: ieri un convegno ne ha illustrato le caratteristiche

È una rivoluzione. Non solo per le grandi aziende, ma anche per le piccole e medie imprese. Le tematiche “ESG”, ossia “environmental” (ambiente), “social” (sociale) e governance, sono nel (prossimo) futuro degli imprenditori. Lo si è visto chiaramente dal convegno promosso dalla categoria Unionservizi di Confapi Industria Piacenza ieri pomeriggio nella sede dell’associazione. “La rivoluzione della sostenibilità per le Pmi tra rischi e opportunità” è stato il titolo dell’incontro, presentato dal giornalista di Libertà Marcello Pollastri, che ha visto confrontarsi Mara Rossi (Prime Consultant), Daniela Savi (Studio Aziendale Savi dottori Commercialisti), Angela Moliterni (Bici network), Gianluigi Adami (Emilbanca), Marco Rossi (Proaudit), Stella Gubelli (Altis Advisory), Giorgio Beltrami (Value Group) e Lorenza Zanardi (Raja Italia).

«L’idea di questo seminario è nata dall’esigenza emersa a seguito della pubblicazione della direttiva comunitaria CSRD (cor-porate sustainability reporting directive) e dall’impatto che ha su tutto il mondo delle imprese - spiega la commercialista Savi che è stata la promotrice dell’iniziativa - dal 2025 infatti per le aziende con più di 40 milioni di fatturato saranno estesi gli obblighi di pubblicazione del bilancio di sostenibilità, mentre dal 2026 sarà richiesta la reportistica anche per quanto riguarda la catena delle forniture. Contestualmente si accelera il processo di sensibilizzazione verso le tematiche ESG anche negli ambiti di accesso al credito, premialità nelle gare pubbliche e possibilità di fornire aziende di medie dimensioni».

Cosa significhi in concreto tutto questo Savi lo dice chiaramente: «Sebbene sia una normativa che impatta sulle aziende di grandi dimensioni, via via le istituzioni premieranno le realtà che dimostreranno di avere requisiti e obiettivi in linea con le tematiche ESG» spiega. Da qui il senso di assistere a una vera e propria rivoluzione: «Lo è perché nel fu-turo anche le pmi, per rimanere sul mercato e non perdere competitività, dovranno affrontare queste tematiche indipendentemente dalla sensibilità degli imprenditori - spiega Savi - sarà una esigenza per poter mantenere la propria posizione sul mercato». Ad oggi però quello che manca è la preparazione: «Questo è anche uno dei motivi per cui come Unionservizi di Confapi e come consulenti stiamo cercando di sensibilizzare tutte le aziende -conclude Savi - il bilancio di sostenibilità è infatti il risultato di un percorso che deve entrare nel dna delle aziende e deve coinvolgerle in tutte le espressioni: dalla governance, agli aspetti sociali (tra cui la parità di genere fino alla flessibilità del lavoro e all’attrazione dei talenti) e agli impatti ambientali delle singole attività. Tematiche, queste, che a livello operativo tendono ad applicare gli obiettivi di Agenda 2030».