Lusardi: «Il 55% delle aziende attive sul nostro territorio è impegnata in questo settore, nel 2023 sono aumentati gli occupati»
A Piacenza sono oltre 14 mila le imprese attive nel settore dei servizi. La maggior parte si occupa di commercio all’ingrosso e al dettaglio, di costruzioni, di agricoltura, di attività manifatturiere. Delle circa 400 imprese associate a Confapi Industria Piacenza il 35 per cento rappresenta il settore terziario. Non desta dunque meraviglia che la categoria Unionservizi dell’Associazione, grazie al presidente Luca Lambertini che ha ritenuto importante rilevare questi dati, sia stata promotrice dell’incontro organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza.
L’iniziativa, svoltasi nell’ambito del corso di Service Management, ha segnato l’avvio delle lezioni della laurea magistrale in Gestione d’azienda profili general management e sostenibilità: ad aprire la mattinata è stata Elena Zuffada, docente di Service Management della Cattolica.
« La didattica che proponiamo nella sede piacentina si caratterizza da sempre per un forte coinvolgimento degli studenti e interattività - spiega Zuffada - l’idea di aprire il corso di Service Management nasce da una collaborazione con Unionservizi che ci ha messo a disposizione una lezione-spettacolo utile a introdurre l’evoluzione del settore terziario nei sistemi economici e a mettere in luce una serie di caratteristiche dell’output servizio, che rappresenta il 70 per cento nei sistemi produttivi avanzati sia in termini di occupazione sia in termini di percentuale sul prodotto interno lordo».
In seguito la vicedirettrice di Confapi Industria Piacenza Marika Lusardi ha preso la parola e ha tracciato il quadro del settore a livello locale: un settore che, come si diceva, al 30 giugno di quest’anno contava 14.082 imprese attive, mantenendosi costante negli ultimi quattro anni. Nell’associazione, i servizi alle imprese sono il 16 per cento del totale, l’informatica il 6 per cento, la grafica e stampa il 5, trasporti e logistica il 4 come la sanità.
«Delle 25.649 imprese attive al 30 giugno scorso, il settore terziario fa da traino con il 55 per cento delle imprese che fanno parte di questo settore - spiega Lusardi - circa il 28 per cento è formato dal settore secondario (attività manifatturiere, costruzioni, fornitura di energia elettrica, fornitura d’acqua) e circa il 17 per cento è rappresentato dal settore primario (agricoltura, silvicoltura, pesca, estrazione di minerali). Le imprese piacentine attive nel settore terziario/servizi rappresentano il 6 per cento delle imprese attive nel medesimo settore in regione Emilia Romagna e lo 0,44 per cento a livello nazionale».
« L’analisi del mercato del lavoro piacentino effettuata disaggregando i dati secondo i diversi settori di attività evidenzia come l’aumento dell’occupazione complessiva registrato nel 2023 dipenda in particolare dall’evoluzione positiva degli occupati nel settore degli “altri servizi” (trasporti e logistica, servizi alla persona e alle imprese, alberghi e ristorazione, +5,8 mila), che ha più che compensato la contrazione verificatasi all’interno del comparto dell’industria (-1,1 mila) e del commercio (-1,0 mila) continua Lusardi - mentre il settore delle costruzioni (+0,4 mila) e quello dell’agricoltura (+0,2 mila) registrano incrementi più modesti. A confronto con la fase pre-pandemica, il bilancio complessivo è adesso positivo per 1,7 mila unità. Tutti i settori sono al di sopra dei rispettivi livelli di occupazione rilevati nel 2019, con l’unica eccezione del commercio».